I profumi in olio (anche noti come oli di fragranza), sono un prodotto molto in voga in Oriente, ma un po’ meno popolare da noi.
Se siete soliti leggere articoli e discussioni in materia di profumi sul web, quasi sicuramente vi sarete imbattuti in qualche discorso sui cosiddetti attar (questo il nome con cui vengono chiamati in India)… tuttavia, sfido chiunque ad averne sentito parlare all’interno di una profumeria!
Sebbene nascano dunque dalla tradizione profumistica araba come prodotto lussuoso ed esclusivo per la cura del corpo, oggi hanno trovato fortuna nel resto del mondo come l’esatto contrario: ossia, come copie ultra-economiche di profumi famosi (i cosiddetti dupe, o cloni).
D’altronde, se vi dicessi che per 5€ potete avere l’equivalente di 50ml della vostra fragranza preferita da 300€ \ bottiglia, non sareste immediatamente sull’attenti? Immagino proprio di sì…
Ovviamente la questione non è così semplice e banale: gli oli profumati non sono la soluzione magica che manderà in bancarotta le case profumistiche di tutto il mondo! Tuttavia, dopo averne provati di persona una cinquantina circa, non ho difficoltà a capire perchè sul web se ne parli così tanto.
In questo articolo andremo ad analizzare i vantaggi e gli svantaggi dei profumi in olio, e vedremo come se la cavano rispetto alle loro controparti originali.
Tutto ciò che leggerete è frutto di prove estensive effettuate su quasi 50 diversi attar ordinati dalle 3 maggiori aziende del settore: Arabian Perfume Oil (detta APO), Perfume Parlour (detta PP), e Universal Perfumes.
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